24/04/2019 - VIVA IL 25 APRILE! In piazza a ricordare e rivendicare i valori della nostra democrazia, della Repubblica e della Costituzione antifascista

SCUOLA

 

 

Celebrare il 25 Aprile, Giornata in memoria della Liberazione dell’Italia dai nazi-fascisti, è un dovere di ciascun cittadino che si riconosce nei principi sanciti dalla nostra Costituzione, figlia della Resistenza.  Perpetuare e trasmettere ai giovani  il ricordo delle donne e degli uomini che hanno sacrificato la loro vita per consegnare a tutti noi un paese libero e democratico è un impegno a cui non possiamo e non vogliamo sottrarci, ancora più avvertito quali lavoratori del settore della conoscenza, impegnati quotidianamente nella formazione dei futuri cittadini.  Crediamo fermamente che sia necessario arginare senza indugi la deriva xenofoba e fascista che serpeggia, nemmeno più velatamente, in ampi strati della nostra società, minando il patrimonio democratico del nostro Paese.

 

La Flc Cgil di BENEVENTO partecipa con entusiasmo al corteo indetto dall’ANPI per domani 25 Aprile a Benevento, con partenza alle ore 9.30 da piazza Orsini.   

 

Evelina VIELE

 

 

 

VIVA IL 25 APRILE!

In piazza a ricordare e rivendicare i valori della nostra democrazia, della Repubblica e della Costituzione antifascista

 

La CGIL di Benevento ritiene che non debbano essere sottovalutati i tanti segnali, in particolare degli ultimi mesi, di indifferenza, se non di avversità, nei confronti dell’antifascismo. Si susseguono impunemente – anche nel Sannio - manifestazioni dell’estrema destra italiana oltraggiose nei confronti dei valori democratici, con esplicita nostalgia del ventennio nero, caratterizzate da esternazioni, scorribande, razzismo e pratiche fasciste, in spregio alla Costituzione italiana e alle leggi dello Stato che le vietano.

Da una parte della politica – anche al governo del Paese - pervengono messaggi di equidistanza, di disinteresse e di banalizzazione sui temi dell’antifascismo e di benevola simpatia verso quegli estremismi, che di fatto incoraggiano questa recrudescenza.

La CGIL, come tanti in Italia, continua a credere che la nostra democrazia sia nata, dopo la cacciata dei nazi-fascisti nel ’45, per il decisivo ruolo della Resistenza partigiana e di gran parte del popolo italiano prima, per la nascita della Repubblica con il Referendum istituzionale del 2 giugno del ’46 poi e, infine, per la paziente elaborazione della Costituzione – fondata sui valori della libertà, della pace, della solidarietà e della giustizia sociale, antifascista e antirazzista - negli anni ’46-’47 da parte dell’Assemblea costituente, da donne e uomini dei partiti democratici che avevano vittoriosamente combattuto il fascismo nel ventennio della vergogna italiana.

Ricordando i crimini del dittatore Mussolini e dei suoi accoliti:

la costruzione del totalitarismo fascista e del potere personale con l’uso della violenza contro rappresentanti e sedi di partiti, sindacati  e associazioni, contro democratici, sindaci non fascisti, fino all’uccisione di Giacomo Matteotti, deputato socialista che ‘si era permesso’ di denunciarne in Parlamento misfatti, metodi violenti e brogli elettorali, e di tanti altri politici ed intellettuali rincorsi anche oltre i confini italiani; la cancellazione di qualsiasi forma di democrazia (partiti, sindacati, associazioni) e dilibertà con il dominio del pensiero unico e l’annientamento di ogni possibile dissidenza; le migliaia di uccisioni ed incarcerazioni di avversari politici o semplici cittadini che non mostravano entusiasmo per il fascismo; la sottomissione dei lavoratori, che erano privati dei più  elementari diritti, a cominciare dal divieto di sciopero e della libertà associativa; la  vile politica coloniale con sterminio e deportazione di popolazioni spesso indifese e scarsamente equipaggiate militarmente, comunque inermi rispetto all’uso spregiudicato delle moderne tecniche belliche e l’uso di gas asfissianti e mortali, vietato dalle convenzioni internazionali; la vergogna delle leggi razziali del ’38 e del determinante collaborazionismo con le forze naziste nella deportazione di migliaia di italiani perché ebrei nei campi di sterminio, nelle rappresaglie e nei rastrellamenti di cittadini italiani e distruzione di interi paesi; l’avventura della II Guerra mondiale, che condusse al massacro di centinaia di migliaia di militari e civili, voluta nella sciocca presunzione di poter spartire il bottino di guerra dei vincitori, per pura sete di potere del regime e della monarchia;

ricordando tutto ciò, ed altro ancora, ribadiamo con forza la convinzione che la nostra Repubblica va difesa senza tentennamenti: la sua unità, l’uguaglianza delle opportunità e dei diritti di cittadinanza, spesso minacciate da novelli stregoni della politica.

E la si difende innanzitutto ricordando a tutti, in particolare ai giovani, cosa è stato il 25 aprile 1945 per l’uscita dal buio dell’Italia, cosa è stata la lotta partigiana per il riscatto, davanti al mondo, del popolo italiano compromesso dal fascismo. Cosa ha significato la vittoria degli antifascisti e non dei fascisti per la nostra storia e per la crescita del popolo italiano.

Per queste ragioni anche quest’anno la CGIL, come in tutta Italia, sfilerà per la Città capoluogo con i propri simboli – i simboli del lavoro, quello dell’art. 1 della Costituzione – insieme all’ANPI, l’Associazione dei Partigiani d’Italia.

La democrazia, attaccata in tanti modi, anche negando o riducendo la portata del “male” nazi-fascista, è essenziale per il mantenimento e lo sviluppo dei diritti dei lavoratori e l’emancipazione dei più deboli.

La CGIL, orgogliosa di far parte dello schieramento democratico e antifascista, c’è e ci sarà sempre.

Appuntamento giovedì 25 aprile ore 9.30 p. Orsini, Benevento.

 

W la Resistenza partigiana, W la Repubblica italiana, W l’ANPI, W i Lavoratori

Benevento, 23 aprile 2019                                            CGIL BENEVENTO